Attualmente una delle patologie più diffuse tra i giovani, sintomo di un disagio emotivo e non solo, è il disturbo legato al comportamento alimentare.
I dati statistici riferiscono che, in Italia, circa 3 milioni di persone, il 5% della popolazione, soffre di questi disturbi. La maggior parte dei casi è rilevata nella fascia compresa tra i 12 e 25 anni, in particolar modo negli individui di sesso femminile.
Le forme più comuni di questi disturbi sono l’anoressia, la bulimia e l’obesità: si presentano in modo diverso ma sono tutte dovute ad un problematico rapporto con il cibo.
L’anoressia tra le varie forme è quella più diffusa, e consiste nel rifiuto del cibo, un ossessivo controllo delle calorie e della iperattività. la bulimia consiste nell’abbufarsi e successivamente nell’autoindursi il rigetto del cibo ingerito. Infine l’obesità rappresenta il procedimento inverso, ovvero si ingerisce una quantità spropositata di cibo.
In particolare riguardo l’anoressia, alcuni dati statistici sottolineano la drastica situazione che gira intorno a questa malattia, infatti nel Lazio in base ai dati del Piano Sanitario Nazionale 2002-2005, integrati con i dati Istat, sono 2000 le donne affette da questo disturbo.
Tante associazioni si preoccupano di prevenire e curare questi distrubi, soprattutto tramite la riabilitazione. Una di queste è la Fenice Lazio Onlus, che abbiamo avuto il piacere di incontrare ed intervistare in occasione della Festa dello Sport, tenutasi lo scorso 11 maggio presso il parco Anna Bracci, nel XIX municipio.
Questa associazione è nata dall’esigenza di alcuni genitori di aiutare i ragazzi a gestire il loro complicato rapporto con il cibo, e il suo obiettivo principale è quello di riuscire a trovare una struttura che permetta l’ospedalizzazione per i giovani che soffrono di questi disturbi. Tale necessità è stata posta alla loro attenzione dalla A.S.L. rme, poichè, ad oggi, la regione Lazio è sprovvista di un simile servizio.
Caterina Acquaviva
Silvia Sacchetti
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