Studio Ghibli nasce nel 1985 a Tokio per volontà di Hayao Miyazaki (affettuosamente noto come ‘il Walt Disney giapponese’), e da trent’anni a questa parte ha prodotto alcuni fra i più belli e commoventi film d’animazione che abbiano mai conquistato l’Occidente.
I film Ghibli sono immediatamente riconoscibili: tonalità pastello, giovanissimi protagonisti, e una speciale sensibilità che pervade l’aria e gli spettatori. Questi capolavori si prestano a più livelli di lettura: senza dubbio pensati per un pubblico giovane, è difficile che non incantino anche gli adulti. Le tematiche ricorrenti rispecchiano quelle che stanno a cuore al fondatore e tutt’ora guida di Studio Ghibli, Miyazaki: l’ambiente, la pace, la necessità di proteggere la Natura e i bambini, e l’eroismo ingenuo e ispirato dei bambini stessi.
Può sembrare strano che in film pensati in primo luogo per bambini si possano trovare scene di violenza: combattimenti, terremoti, disastri, o anche risse da bar. Nessuna di queste manifestazioni risulta gratuita: anzi, il loro irrompere segna proprio uno stacco, volutamente stridente, dall’atmosfera che pervade i film; lo spettatore sussulterà, disturbato dall’azione che così male si accorda con lo spirito e le intenzioni del racconto ma che fornisce, a grandi e piccini, un ottimo effetto catartico. Lo scopo è quello di mostrare certe azioni per far capire la loro portata e i numerosi danni che arrecano. La narrazione trova spesso pause di riflessione dove nulla sembra accadere: ciò che ha luogo è invece proprio un momento di silenzio, dove i bellissimi dettagli e l’attenzione curatissima per i particolari fanno sprofondare completamente nel mondo di Miyazaki.
‘Il mio vicino Totoro’ è sicuramente uno dei più grandi successi di Studio Ghibli: evocativo e struggente nella sua bellezza, è la storia dell’incontro di due bambine con lo spirito stesso della Natura; così come ‘La principessa Mononoke’, un racconto avvincente, avventuroso, e anche terribile sullo scontro fra il cuore della vita selvaggia e il desiderio umano di domarla.
‘La storia della principessa splendente’ è un gioiello di animazione delicato e toccante; tratto, come molti altri film di Studio Ghibli, da una leggenda popolare giapponese, narra la storia imprevedibile e tragica di una giovane che scoprirà che il suo destino non è mai stato quello di rimanere con la sua famiglia. Anche ‘La città incantata’ è un racconto sul diventare grandi: non sempre i propri genitori possono essere presenti, e talvolta anche loro incappano in errori o sono ciechi a cose che, per i bambini, sono lampanti. La piccola protagonista dovrà caversela da sola, fra spiriti dei fiumi inquinati e la ricerca dei suoi genitori.
‘Porco Rosso’ colpirà al cuore i più grandi, mentre farà divertire fino alle lacrime i più piccoli. Cosa succede a chi partecipa a una guerra, e non riesce a scrollarsene di dosso il ricordo? Una maledizione trasforma un pilota in un maiale durante il primo conflitto mondiale; e quando il nazismo e il fascismo oscurano l’Europa, Porco Rosso si ritroverà in prima linea a vedersela con se stesso, e l’idea che si è fatto dell’umanità. Ambientato tutto in Italia, Porco Rosso unisce in una sintesi incantevole tutta la bellezza di un film firmato Studio Ghibli: l’immancabile passione di Miyazaki per gli aeroplani ed il volo, un tocco di magia che si mescola senza strappi alla realtà, la dedizione per i paesaggi incontaminati e nostalgici, e una denuncia senza compromessi della guerra.
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