Ormai tutti conosciamo il nome Twilight. Chi ne pensa bene, chi ne pensa male, non siamo qui per sindacare. Fatto sta che questa saga è diventata un vero e proprio fenomeno. Viene nominata nei film, nei telefilm, in altri romanzi, presa come spunto per storie da giovani scrittori emergenti. Ha fatto innamorare milioni di ragazzine, combattute nella scelta del secolo: Edward o Jacob?
Ebbene sì, perché – sicuramente aiutati dall’eccezionale successo riscosso dalla saga cinematografica – questi personaggi della fantasia hanno finito per diventare qualcosa di estremamente reale. Se ne sente parlare come se esistessero davvero: “Ma tu trovi giusto il comportamento di Bella?”, “Certo che Bella è proprio matta… preferire Edward a uno fico come Jacob!”, “Ma che cavolo vuole Jacob! Bella appartiene ad Edward!” e via dicendo…
Non ditemi di non aver mai sentito qualcuno di vostra conoscenza pronunciare queste parole, più o meno.
Perciò lasciamo perdere l’inutile spiegazione della trama, che conosciamo tutti sicuramente. Quello che viene da chiedersi è cosa abbia questo romanzo di così attraente da affascinare mezzo mondo, no?
Beh, secondo la mia modesta opinione – cioè quella di una che ha letto l’intera saga 4 volte – l’analisi si può ricondurre a quattro punti fondamentali: il triangolo amoroso; l’uomo inarrivabile e indomabile trasformato in un cagnolino; la ragazza goffa, timida e semplice; il connubio fantasy più amato degli ultimi tempi, vampiro vs licantropo.
Senza nulla togliere al talento della Meyer, che ha indubbiamente saputo unire questi punti con un’intuizione geniale, non è certo la prima volta che tali argomenti sono al centro di una storia, anzi. Sono da sempre spunto e fonte d’ispirazione per scrittori, sceneggiatori, ecc.
Partiamo dal triangolo amoroso. Il primo esempio che mi viene in mente è quello narrato in “Camelot”, tra Artù, Ginevra e Lancillotto, ma ce ne sono davvero tanti, sia in letteratura che nel grande schermo (“Via col vento”, “Orgoglio e pregiudizio”, potrei continuare all’infinito, penso); questo perché, si vocifera, un amore più è tormentato e più è coinvolgente.
Passiamo al secondo punto, l’uomo impossibile finalmente domato. Da che mondo è mondo, sempre, e ci tengo a sottolineare sempre, se c’è un uomo in grado di attrarre l’interesse di una donna è quello tenebroso, bellissimo, scorbutico e pure un po’ s… tupido. Quindi chi meglio di uno bello da morire, pericoloso, con un sacco di qualità nascoste, che non si è mai filato nessun’altra ragazza (sarà gay? la domanda sorge spontanea…) ma che con la protagonista diventa improvvisamente l’uomo più romantico, premuroso e protettivo sulla faccia della terra?
Punto tre, la ragazza comune. Questo è un elemento fondamentale, a mio avviso. Rifletteteci, quante ragazze tipo reginetta al ballo della scuola, piene di sé e sicure in loro stesse conoscete? E quante, invece, tipi da laboratorio di scienze, club di pittura, o più semplicemente un po’ timide e insicure? Viene da sé che molte più persone riescono ad immedesimarsi con la seconda “categoria”, piuttosto che con la prima. E, detto da una che scrive romanzi, credetemi, un/una protagonista in cui il lettore si possa immedesimare è fondamentale, per la buona riuscita di una storia.
Punto quattro, vampiro/licantropo. Beh, il vampiro racchiude senza dubbio tutte le qualità dell’uomo misterioso, più metteteci forza e velocità straordinarie, telepatia, pelle che brilla alla luce del sole… e il desiderio-tormento del sangue della sua amata… può esserci qualcosa di più coinvolgente? Se poi gli si affianca un rivale, non solo naturale ma anche in amore, altrettanto bello e affascinante, specialmente perché completamente l’opposto…
Quindi secondo me la chiave del successo di questa saga non è da ricercare tanto nell’originalità dell’idea in sé e per sé. Voglio dire, il vampiro buono che si innamora di un’umana non è certo la prima volta che si sente (vedi l’amore tra Buffy la cacciatrice e Angel, il vampiro con l’anima dannata; o anche tra Elena e Stefan, nel “Diario del Vampiro”, romanzo simile a Twilight ma pubblicato prima). Va riconosciuta bensì nell’unione di temi amati dal pubblico, arricchiti di particolari e stravolgimenti originali e innovativi (il vampiro che non brucia alla luce del sole, l’esclusiva immunità di Bella alla telepatia di Edward, la particolare forte attrazione che rappresenta per lui il sangue di lei, lupi mannari buoni che proteggono la città, ecc.) e ad una maggiore inventiva e fantasia nelle trame degli ultimi volumi. Per non parlare della maestria della Meyer nel raccontare gli eventi con un linguaggio di forte impatto e una narrazione molto descrittiva ma scorrevole, a volte persino in chiave ironica.
Ora che ne sapete un po’ di più torniamo alla domanda del secolo, Edward o Jacob?
Autore: Stephenie Meyer; Editore: Stephany Meyer – Little, Brown and Company; Anno: 2005; Editore italiano: LainFazi (2006); Traduzione: Luca Fusari; Pagine: 412; Prezzo: 17,00 € c.a.
Silvia Sacchetti
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