Per festeggiare il suo compleanno, il 15 e 16 Aprile, l’Arciragazzi ha riunito a Napoli i suoi “ragazzi” da tutta Italia.
Sono trascorsi ormai 30 anni da quando Carlo Pagliarini fondò l’associazione degli Arciragazzi a Napoli. Ma a differenza di allora, questa città oggi è costretta a risvegliarsi sotto un cumulo di immondizia che toglie il respiro ai cittadini e ai monumenti che fanno da cornice a questa splendida città. Tra i vari cumoli di spazzatura che si raccolgono qua e là, nelle strade di Napoli (oggi 16 Aprile) si accende una piccola luce speranza in Piazza Dante. Questa luce è fatta di centinaia di ragazzi che da anni si riuniscono per accendere la gioia nei cuori dei più piccoli. Riuniscono desideri, speranze, sogni. Tutti accomunati da una volontà comune, quella di dare un futuro migliore al mondo dei ragazzi.
I festeggiamenti iniziano con la visione di un documentario presentato da Angelo Loy, “Una Scuola Italiana”. Il film si sofferma sul problema dell’altissima presenza di bambini stranieri nelle aule italiane, prendendo come esempio la scuola elementare e materna Carlo Pisacane, che è stata oggetto di numerose polemiche. Purtroppo il film non mette bene in luce il vero problema, ma documenta la vita quotidiana dei bambini all’interno della scuola e una discreta messa in scena di uno spettacolo teatrale (Il Mago di Oz). Non è il mondo dei bambini a dover esser documentato, ma quello degli adulti. I bambini non sono ancora rovinati dalla visione del mondo reale, non disinguono le persone in base al colore o alla razza e non fanno polemiche se nella loro aula sono quasi tutti stranieri. La natura dei bambini è la più pura che ci sia, il film non fa altro che documentare questa loro natura. Il vero problema va ricercato negli adulti, nei genitori. Il razzismo e l’odio verso gli stranieri è una dura eredità che ci viene tramandata da millenni dai nostri antenati. L’uomo non nasce razzista, lo diventa perché per molti anni è stato “risucchiato” dalla visione distorta della realtà di molte persone. Ciò non toglie che il film ha trasmesso molte emozioni alla platea e ha riscontrato una critica positiva per questa bella visione del mondo visto dagli occhi di un bambino.
La mattina del 16 Aprile ha avuto luogo, nel Convitto Nazionale di Napoli, una conferenza che ha dato una chiara visione su quello che è stato il passato degli Arciragazzi, su quello che è il loro presente e su quello che ci si augura sarà il loro futuro. Le idee sono buone, la volontà non manca, eppure sembra non esserci qualcosa di fondamentale in questa associazione, qualcosa che tiene tutti i suoi componenti legati, qualcosa che permette di fare grandi progetti per il futuro. Purtroppo, manca una solida organizzazione, uno spirito maggiore di collaborazione ma soprattutto, mancano i giovani alla direzione di questo gruppo. Un’associazione nata per dar più voce ai giovani, viene gestita da chi oggi ignora quali siano i problemi che i ragazzi hanno e quali siano i loro desideri.
Per fortuna, ancora si riesce a vedere felicità negli occhi dei più piccoli che luccicano mentre scendono dallo scivolo, o saltano sul castello gofiabile. Non c’è nulla di più gratificante del sorriso di un bambino; è meglio ridere il più possibile da piccoli, perché più ci si fa vecchi e più s’inizia a piangere. E Napoli ora stà piangendo, guarda immobile il suo degrado, nella speranza che quei bambini che ora sorridono, un giorno quando saranno grandi faranno tornare a sorridere questa bellissima città, cosa che i grandi di oggi non riescono a fare. E dalla piazza dove stanno avendo luogo i festeggiamenti degli Arciragazzi, Dante è lissù immobile che dice a tutti: “Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini”.
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