Una legge che distrugge quei valori per cui le donne hanno combattuto per anni.
Sono 80.000 le persone che nel Lazio hanno firmato contro la proposta di legge Tarzia, che propone una riforma dei consultori pubblici secondo i valori morali della famiglia. Valori che si basano su princìpi cattolici e, quindi, non condivisi da tutti. Questi princìpi per l’ennesima volta sferrano un duro attacco alla dignità della donna e minacciano la libertà espressa nella legge 194. La cosa più sconcertante è che, stavolta, è stata una donna stessa a proporre un’assurdità del genere.
Ma quali sono i punti fondamentali di questa riforma?
Prima di tutto Olimpia Tarzia, intende stanziare dei fondi pubblici per finanziare associazioni private che dovrebbero gestire i “nuovi consultori”, che si affiancherebbero a quelli laici statali. Bisogna considerare che in queste associazioni private possono operare anche dei volontari religiosi timorati in Dio, persone che potrebbero fare i catechisti e che non sono tenuti a possedere alcun titolo medico sanitario.
La riforma, inoltre, colpisce la legge che legalizza l’aborto: infatti, la donna che si reca presso questi consultori “riformati”, viene ricevuta da un comitato bioetico che si assume il compito di RIEDUCARLA, come se la sua decisione di una possibile interruzione di gravidanza la rendesse una criminale (o un’assassina – come la definisce la PDL Tarzia -).
“E’ una legge che protegge i valori della Famiglia, come nucleo composto da una coppia sposata e un figlio concepito”, afferma la Tarzia. Ma due persone gay non hanno il diritto di essere considerati una famiglia? Una madre che cresce da sola i suoi figli non forma una famiglia?
Forse, colei che ha scritto questa proposta di legge, non ha idea di cosa sia un consultorio; un consultorio è una struttura PUBBLICA e LAICA che non esercita solo la funzione di clinica abortiva bensì, costituisce un importantissimo centro di accoglienza PER TUTTI, si occupa di trasmettere informazioni sulla contraccezione, la prevenzione di malattie e offre sostegno sanitario e psicologico. La legge mira a rendere quest’importante struttura statale, luogo dove alcuni moralisti possano essere liberi di inculcare i loro valori, di offendere la libertà che la donna si è guadagnata in anni di lotte e, ancora una volta, viene offerto ai privati di beneficiare dei fondi economici pubblici.
Il 14 Aprile a Roma un corteo formato da associazioni come “La casa internazionale delle donne”, il collettivo di “Streghe per sempre” e i sindacati e partiti politici di sinistra, come “Rifondazione”, hanno manifestato portando in alto le scatole (contenenti le firme) che hanno lanciato oltre il cancello della regione, come gesto simbolico quando il presidente Polverini non si è degnato di ricevere una loro delegazione. Nel corteo c’erano donne e uomini di tutte l’età, cittadini che non sopportano quest’ultimo colpo basso alla costituzione e alle donne.
Il valore morale e la consapevolezza delle azioni che decidiamo di effettuare sul nostro corpo, sono una cosa che appartiene a noi personalmente. Non dobbiamo permettere di farci imporre idee che non condividiamo. Nessuno nega che l’aborto sia una cosa terribile ma, se negli ultimi anni è effettivamente diminuito, di certo non è stato grazie a chi vieta l’uso del preservativo.
[slickr-flickr tag=”tarzia” type=”slideshow” captions=”off” delay=”3″]
Scrivi un commento