E’ giorno. I ragazzi della Teen Press si sono recati al CARPET armati di microfono e telecamera.
Il CARPET è il Centro di Aggregazione Romano Polivalente Educativo Trionfale, un centro di aggregazione culturale polivalente per le arti, lo spettacolo e la formazione.
È nato nei locali della scuola “Nazario Sauro” grazie al sostegno della Provincia di Roma, (progetto “Prevenzione Mille”), allo sforzo e dalla collaborazione tra alcune associazioni i cui percorsi si erano già intrecciati in passato, di Arciragazzi Comitato di Roma e Ekphrasis Associazione Culturale, che hanno permesso la ristrutturazione degli spazi in disuso della Scuola “Nazario Sauro”, in collaborazione con il dirigente della scuola e con il Municipio Roma 14.
È un centro in evoluzione e in continuo miglioramento per diventare appieno un luogo confortevole e attrezzato per le attività culturali e artistiche, uno spazio di sperimentazione, di confronto e di servizio pubblico per ciò che concerne le varie forme di attività di formazione ed aggregazione sociale e culturale.
Entriamo nel viale alberato di gelsi bianchi e sistemiamo l’attrezzatura per le attività del pomeriggio
Poco dopo arriva una macchina carica nel bagagliaio e nei posti posteriori di oggetti e di buste come se i conducenti stessero per partire per le vacanze. Arrivano così i primi ragazzi di Akuna Matata. Le persone già presenti al CARPET li accolgono semplicemente sorridendo: si riconoscono perché portano una maglietta gialla e i sorrisi sanno che si esibiranno di li a poco. Cominciano a scaldarsi con i primi tamburi e percussioni di strumenti che a prima vista non sono ben identificabili, strumenti non familiari alla cultura italiana
Si radunano tutti in gruppo ed escono dalla struttura dirigendosi verso l’angolo in fondo di via Morandi …. sembra di andare a una scampagnata, si ride e scherza. Ecco che lungo le pareti dell’edificio della scuola si legge una scritta insolita
“Io canto con Hitler”. Bhe fa venir da ridere per la sua assurdità.
Ma la banda non rimuove le cose negative o fa finta di niente. Così i ragazzi si stupiscono, ci pensano un po’ su e poco dopo rielaborano: ecco allora una ragazzo mima una posizione buffa e si fa fare una foto da una collega, un gesto per sdrammatizzare, per mantenere l’energia positiva di questo inizio di esibizione
Decisamente c è bisogno della banda in questa strada
Riprende il riscaldamento stavolta però ben disposti in file e le persone si affacciano alle finestre.
La banda parte e già si sentono urlare i primi “bravi” insieme agli applausi delle persone affacciate. Qualche gatto scappa, altri aprono le persiane e si affacciano. I bambini smettono di giocare e ridono ancora prima di vedere cos è che produce questa musica, non capendo bene da dove proviene ma che fa stare di buon umore.
Nell’ avanzare i primi a incrociarsi sono degli adolescenti seduti sui motorini
Sono molto impostati nell’ atteggiamento ma sorridono, all’inizio sono quasi imbarazzati: come si comporta un duro quando passa una banda che suona? sembra questa la domanda che gli passa per la testa. Poi si chiamano tra loro, condividono, si fa gruppo, c ‘è condivisione c’ è unione. La musica unisce. Incrociamo via Trionfale e comincia a rallentare anche il traffico, il capobanda aiuta ad attraversare ai semafori a mo’ di guida turistica, ma nessun automobilista brontola, sta succedendo qualcosa di speciale quindi non bisogna arrabbiarsi se si sta un attimo fermi.
Arriviamo alla prima piazzetta, si tratta di piazza Igea e nello spazio centrale attrezzato con panchine e giochi per i più piccoli troviamo molti anziani.
Hanno occupato tutte le panchine e sono un po’ sornioni: che festa è che c è la banda? I bambini se la gustano subito senza resistenze e già ballano e battono le mani. Seguono gli adulti che accompagnano i bambini e poi anche gli anziani sorridono e si fanno contagiare.
Si continua il giro dell’isolato, c è chi spalanca le finestre per vedere, chi rientra dentro in casa per non trovarsi in mezzo alla strada, ma tutti sbirciano e cercano con gli occhi, la banda produce un richiamo che incuriosisce tutti, che coinvolge. È il linguaggio delle percussioni. È il linguaggio della Tribù Akuna Matata “ La Tribù delle Scimmie”
Gli Akuna Matata nasce nel 2003 con una forma iniziale di esperimento “future-primitive”, una fusione, cioè, tra tribalità acustica e musica elettronica in uno spettacolo musicalmente all’avanguardia con l’accostamento di proiezioni di video originali sincronizzati a basi “tribal”.

Successivamente nel 2004, l’organico di sei elementi cresce con l’idea di realizzare uno show itinerante, ispirato alle sfilate del carnevale di Rio. Ora la batteria di percussioni è costituita da 18 elementi, organizzati in sezioni ritmiche che formano una vera e propria orchestra diretta dal “mestre di bateria”.

In aggiunta all’aspetto musicale il Samba Enredo (così viene definita la sfilata itinerante tipica del Carnevale di Rio) avviene compiendo diverse coreografie; l’aspetto scenografico, quindi, non viene trascurato.

L’idea di “tribù delle scimmie” è un richiamo ancestrale alle origini dell’uomo ed ai suoi primi gruppi sociali, quando già nei primi branchi di primati il tambureggiare con un bastone su di un tronco cavo o lo sbattere i piedi per terra erano manifestazioni di condivisione emotiva che si possono considerare come la nascita della danza e della musica.
Le percussioni ti entrano nello stomaco, gli strumenti agitati rimescolano il sangue, c è ritmo c’è energia.
Mentre precedo la banda per guardarla frontalmente e non perdermi le reazioni del quartiere una signora mi chiede informazioni: <> dice la vecchietta, <>…. cosa centra? chi lo sa, questa musica fa uscire fuori tutto quello che ti passa per la testa.
C è un adulto che balla come un forsennato. Vuole far ridere il bambino che c è nel suo gruppo di adulti tutti rigidi e sospettosi. Invece questo signore coglie l’occasione per sfogare un po’ tutta l’energia che la banda sta caricando in tutti quelli che riescono a sentirla, ad ascoltarla; quanta voglia di muoversi, di accompagnare il suono a un azione, qualsiasi azione.
Questa è la forza della samba. Si crea man mano un filo conduttore che unisce la situazione di quotidianità romana di periferia a quella brasiliana. Che esplode con tutto la sua portata nell’esaltare la fierezza e l’orgoglio dell’appartenenza alle proprie radici.
Questa è Musica di strada
chi sta davvero concedendo di ascoltare con il cuore inizia un viaggio immaginario attraverso le percussioni del mondo…la Forza del Tamburo che abbatte le diseguaglianze ed unisce i Popoli. il punto di riferimento, la stella polare di questo viaggio è il Ritmo… un linguaggio universale intrinseco nella natura che con estrema semplicità riesce ad avvicinare mondi completamente diversi come il Samba, e la realtà urbana di un quartiere periferico di Roma.
Anticipo la banda perché devo andare al bagno e approfitto del primo bar che incontro. C’ è dentro una bambina che scalpita che vuole sentire da dove arriva il rumore, cosa succede, non sta più nella pelle, la mamma non riuscirà a fermarla ancora per molto penso
Recupero la banda che ha di nuovo raggiunto l’edifico della scuola sul lato destro e si appresta a rimboccare via Morandi dalla parte del Forte Trionfale. Il Forte È uno dei 15 Campo Trincerati di Roma, edificati nel periodo compreso fra gli anni 1877 e 1891. La sua collocazione si definisce suburbio S. XI Della Vittoria, nel territorio del municipio XIV. Attualmente è occupato da unità militari dell’Esercito. Anche la guardia di turno al gabbiotto dietro la cancellata automatica fa una corsetta per dare una sbirciata: per una volta che qualcuno fa baccano davanti al forte senza che si debba intervenire!
Si rientra tutti festanti e la banda continua con l’esibizione. Ora i componenti hanno la possibilità di ballare e di dedicarsi anche alla coreografia, tenendo il ritmo con il corpo. Si forma un semicerchio e una fila di bambini davanti. Dei colpi più forti avvisano tutti che sta per terminare l’esibizione. Alcune persone un po’ più distanti si mettono anche a ballare perché la lontananza dal resto del gruppo allenta l’imbarazzo o l’idea di non essere viste. Finisce l esibizione e il capobanda coinvolge i più piccoli con dei piccoli cori, brevi strofe cantate e ritmate di botta e risposta, lui dà il via e i bambini ripetono
Il gruppo si scioglie e tutti sono soddisfatti, chi si fuma una sigaretta, chi chiede se è stato bravo se è piaciuto, chi sorride soddisfatto e ripone il proprio strumento… no tranquilli le allusioni sono volute, c’ è stata davvero una forte carica , la banda ha sublimato con la musica e quindi con l’arte diverse pulsioni umane direbbe Freud.
Il capobanda rilascia un intervista e ormai mi accorgo che è calato il sole. Come si accorciano le giornate, mi dico, sta finendo l estate….
Eppure quanta gioia e quanta energia ha illuminato questo pomeriggio le strade del quartiere Trionfale

Chico Buarque – A Banda – Ilustrado

 

Centro di Aggregazione Romano Polivalente Educativo Trionfale

CARPET, situato nei locali della scuola “Nazario Sauro” nel cuore del quartiere Trionfale, è un centro di aggregazione culturale polivalente per le arti, lo spettacolo e la formazione.

Email: carpetroma@gmail.com

Telefono: +39 336 63 33 887
Indirizzo: via Luigi Morandi, 9 (fronte Forte Trionfale) Roma

 

Associazione culturale Akuna Matata
Via Satrico, 11   00183 – Roma  cell +39 347 1078838

info@tribuakunamatata.com