Il 6 Giugno 2013 si è tenuta a Roma la conferenza del “Gruppo CRC” (Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza) di cui l’Arciragazzi è cofondatore e durante la quale sono intervenuti: Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, Arianna Saulini – coordinatrice del Gruppo CRC, Vincenzo Spadafora – Autorità Garante dell’Infanzia e Adolescenza e Cecilia Guerra – Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Si è posta l’attenzione su numerosi allarmanti aspetti, primo su tutti quello che è specchio della crisi economico sociale degli ultimi anni: la povertà.
La percentuale delle famiglie attualmente sotto la soglia di povertà è sconcertante, ma contestualmente la tutela dei minori è diventata l’ultima delle priorità se si considera che continuano a diminuire i fondi destinati all’infanzia e all’adolescenza. Per citarne uno, il fondo straordinario per la prima infanzia è passato da 100 milioni del 2008 a zero!!!
Tra i numerosi punti all’ordine del giorno, tutti fondamentali, è stato posto l’accento sul Diritto alla cittadinanza, quindi sulla necessità di una riforma normativa e di una chiara informazione. I dati indicano una presenza sempre più radicata nel nostro Paese di minori nati sul territorio italiano da genitori stranieri e pertanto il Gruppo CRC raccomanda l’attuazione di una riforma della legge 91/1992 che garantisca percorsi agevolati di acquisizione della cittadinanza italiana per i minori stranieri nati in Italia e per i minori arrivati nel nostro Paese in tenera età.
Altro tema sempre più rilevante riguarda i rischi collegati ad alcol, droga e gioco d’azzardo. L’abuso e la dipendenza da sostanze illegali e legali si ritrova non solo negli adulti ma sempre più spesso anche nei minori, soprattutto se provenienti da situazioni famigliari “problematiche”. Inoltre spesso, per quanto riguarda la droga, chi ne fa uso è ad altro rischio di “arruolamento” per lo spaccio.
In modo considerevole stanno aumentando, inoltre le cosiddette dipendenze comportamentali, tra cui quella dal gioco d’azzardo che sfrutta la disperazione e il delicato momento di crisi economica per dare vane speranze per un futuro migliore ad un numero crescente di persone. Queste passano il loro tempo con una fredda macchina “succhia soldi” rubandolo alla loro famiglia e nel contempo, con il loro esempio, abituano ragazzi e giovani ad una deprecabile abitudine come se il gioco d’azzardo fosse cosa “normale”.
Ci auguriamo che l’Italia riesca a risalire la china e a dimostrare al mondo di avere una sensibilità verso la più importante fonte di speranza per il futuro, ossia bambini e giovani, così come fece nel 1991 quando fu tra i primi Paesi al mondo a ratificare la convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e quando si iniziò a porre l’attenzione sulla “qualità della vita”, sulla “non discriminazione” e sulla “partecipazione”.
Loredana Labellarte
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