Eccoci di nuovo qui amici della TeenPress, oggi siamo in compagnia di un’amica speciale, Graziella Bastelli, infermiera presso l’Istituto di neuropsichiatria infantile di Via dei Sabelli e volontaria storica dell’associazione Il Grande Cocomero, associazione che da anni si occupa di riabilitazione psichiatrica per bambini e adoloscenti, nonchè rappresenta un’importante centro di aggregazione giovanile del quartiere San Lorenzo. Siamo qui poichè abbiamo sentito la necessità di esprimere il nostro sostegno e la nostra solidarietà ad un’associazione che, da oltre 20 anni, svolge in modo assolutamente gratuito un ruolo di vitale importanza per i suoi utenti, ossia i ragazzi, e che ora rischia di chiudere a causa di un’assurda pretesa da parte del comune di Roma. L’associazione prende il nome dall’omonimo film della regista Francesca Archibugi, realizzato nel 1993 e ispirato al pensiero dello psichiatra Marco Lombardo Radice, pioniere di un metodo assolutamente innovativo nella cura del disagio psichico in età adoloscenziale. Convinto che molti dei conflitti caratterizzanti l’adolescenza fossero strettamente legati ad un contesto familiare e/o sociale carente, egli ritenne che il compito del medico fosse quello di comprendere appieno queste carenze, cercando di volta in volta di compensare i ragazzi di ciò di cui essi si sentivano deprivati. Fu così che all’interno del reparto di neuropschiatria infantile di Via dei Sabelli, nel quale fu chiamato a collaborare giovanissimo, Marco Lombardo Radice riuscì ad organizzare le prime uscite di gruppo coi suoi giovani pazienti, coinvolgendo in ciò tutti gli operatori, infermieri compresi, convinto che la sola ospedalizzazione non potesse favorire un reale miglioramento dei ragazzi e dimostrando, così, che molti di quei conflitti potevano risolversi positivamente. Da questo assunto nasce l’associazione il Grande Cocomero che, come ci spiega Graziella, da anni organizza laboratori di scrittura creativa, teatro, pittura e musica ai quali i ragazzi hanno sempre partecipato con entusiasmo. Tuttavia, proprio recentemente, il comune ha deciso di aumentare notevolmente l’affitto della struttura portandolo da euro 172,00 ad euro 665,00 mensili, più un pregresso di euro 39.000! L’associazione non può in alcun modo accogliere tale richiesta, poichè vive essenzialmente di volontariato e di piccole donazioni, ma a questo il comune di Roma ha risposto incaricando la Romeo Gestioni spa di procedere legalmente nei confronti del Grande Cocomero. In breve è stata creata una petizione alla quale è possibile firmare per chiedere al comune di bloccare questa ingiusta richiesta e consentire all’associazione di proseguire nella sua attività. Una curiosità: il nome Grande Cocomero viene da un racconto di Schultz, la saga del Grande Cocomero, cercato e mai trovato dai bambini nella notte di Halloween, durante le loro passeggiate in cerca di dolciumi nelle case da cui si intravede la grande zucca gialla. Si narra che Linus, adolescente insicuro e bisognoso di affetto, durante la notte di Halloween guardasse le stelle sperando che un Grande Cocomero sorgesse dal campo e volasse in cielo per distribuire giocattoli a tutti i bambini. Noi della TeenPress ci auguriamo che il “nostro” Grande Cocomero possa continuare a volare in alto e portare avanti quell’idea di “concretissima utopia” in cui credeva fermamente il suo padre ideatore, Marco Lombardo Radice, e che oggi anima i tanti volontari che, come Graziella, sono il pilastro di questa associazione cui da anni dedicano tempo, energia, passione e impegno. No, il Grande Cocomero non può e non deve chiudere: forza ragazzi, ce la farete!
Monica Andreetti
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